L'isola...
IL LUOGO, IL CLIMA, IL MARE E LE SPIAGGE: LAMPEDUSA DONO DELL'AFRICA ALLA SICILIA
Emersa con il vicino scoglio di Lampione assieme alla costa nord-africana, sul finire del Pliocene, Lampedusa appartiene
alla piattaforma sommersa di quel continente. E, costituendone una propaggine, ne reca inconfondibili tracce: per la
struttura, calcareo dolomitica, per il clima, mite tutto l'anno (temperature medie: max 37° C., min. 9° C.),
per la flora e la fauna, affini a quelle delle coste libiche e tunisine, cui peraltro l'isola è più vicina (km 113)
rispetto a quelle siciliane (km 205).
La conseguente coesistenza in questo ambiente, soprattutto nel mare, di due diverse realtà biozoologiche (quella nord-africana
e quella sud-europea) è motivo di grande interesse scientifico.
Lampedusa, che con i suoi 202.2 kmq è la più grande dell'arcipelago, affiora dolcemente da sud, s'innalza sino a un centinaio
di metri e poi improvvisamente, a nord, precipita nel mare. Si presenta perciò, come un grande tavolato, di forma triangolare,
fortemente eroso, inclinato da nord-ovest, ov'è il rilievo più elevato, l'Albero Sole (133 m. s.l.m.) - verso sud-est.
Alte e frastagliate pareti a picco, falesie, grotte marine, ne connotano decisamente la costa settentrionale; su quelle
meridionale e orientale, più accessibili, si aprono, invece numerose (splendide) cale sabbiose, dominate da biancheggianti
quinte rocciose plasmate dagli agenti atmosferici,
e da alcune aspre "punte" che si protendono nel mare.
Elemento fortemente caratterizzante della costa meridionale è lo scoglio dei Conigli, forse il luogo più incatevole di
Lampedusa, da questa separato da un basso fondale, esteso un centinaio di metri, che chiude un'ampia bellissima spiaggia
dalle acque cristalline. In questa spiaggia formata di sabbia bianca e finissima, protette dal WWF e dai volontari della
Lega Ambiente, a giugno, annunciando l'estate, vengono a deporre di notte le uova le tartarughe marine Caretta caretta.
Quando i nuovi nati faranno le loro prime goffe corse verso il mare, a ottobre, sarà terminata l'estate. Non sono però
da meno il mare e i fondali delle altre spiagge. Quello di Punta Guitgia, ove immergendosi, tra i numerosi anfratti,
possono scorgersi branchi di Orate, Salpe, Cefali; quello della profonda insenatura di Cala Madonna, ove dominano le
verdi distese ondeggianti di Poseidonia; di Cala Galera e Cala Greca con le variegate insenature; di Cala Pulcino, una
profonda insenatura praticamente inaccessibile da terra, ove l'acqua è immobile e calda, cristallina, tanto da potersi
scorgere, sul fondo, volteggianti branchi di Aguglie; di Capo Ponente i cui anfratti sottomarini sono un frenetico agitare
di pinne della grande Cernia, del Reditriglie, del Sarago fasciato, del Dentice; e poi d'una bellezza selvaggia il mare
della costa settentrionale, inaccessibile, alta a picco battuta dai venti e dalle acque, con i maestosi scogli di Sacramento
e Faraglione, regno sottomarino di Murene, Gronchi, Spugne; e nuovamente da est verso sud, quello delle tranquille calette
di Grecale, Calandra, Creta ove una sorgente di acqua salmastra, prima di riversarsi in mare crea fanghiglie lattescenti;
e di Cala Psana, Cala Francese, dalle smeraldine, limpide acque.